Anteprima dell'Asta 894

LOTTO 98
MARCHESI GIUSEPPE DETTO IL SANSONE.
Appresa l'arte pittorica nelle botteghe di Aureliano Milani e Marcantonio Franceschini, Giuseppe Marchesi, chiamato il Sansone per la struttura fisica corpulenta, si aggiorna ben presto su modelli più moderni mostrando di integrare la proprietà di definizione pittorica delle figure desunta da Franceschini trasponendo nelle tele una vivacità di movimento propria delle tendenze europee in voga nei primi decenni del Settecento.
Del 1732 è la decorazione dell'abside in Santa Maria di Galliera a Bologna, grandiosa opera che lo consacrerà in Italia e all'estero portandogli innumerevoli commissioni pubbliche e private.
Nello splendido dipinto in esame, che ci giunge in eccellente stato di conservazione, dalla raffinata composizione ricca di luminosi toni vivaci e dall'elegante orchestrazione complessiva, il Sansone si mostra appieno interprete del barocchetto internazionale.

Bibliografia:
R.Roli, La pittura in Emilia-Romagna nella prima metà del Settecento, MI, 1990, p.266
D.Benati, L.Peruzzi, I dipinti antichi. Banca popolare dell'Emilia Romagna, MO, 1997, pp.129 e segg.
Base d'asta 8.000 €
LOTTO 110
RARO SCRIGNO INTARSIATO IN LEGNI DI VARIA ESSENZA E MADREPERLA CON APPLICAZIONI IN BRONZO DORATO, PALERMO, META' DEL XVIII SECOLO.
Come ci conferma Alvar Gonzalez-Palacios in un paragrafo titolato "Mobili Palermitani" inserito in una raccolta di saggi ("Nostalgia e invenzione - Arredi e arti decorative a Roma e Napoli nel Settecento" MI 2010, pp.51-55) poco ci è dato sapere sull'ebanisteria e sull'intarsio siciliani lungo il secolo XVIII. Infatti pochi sono i confronti possibili malgrado vi siano ancora noti e notevoli esempi nel capoluogo siciliano, fra tutti le panche nell'Oratorio di San Lorenzo e il tavolo delle Governatrici nell'Oratorio delle Dame. Il grande scrigno in esame presenta particolari affinità, anche per forma, in particolar modo per gli spigoli smussati, con un cassettone in collezione privata a Milano. Nel nostro caso vi è uso generoso della madreperla, arrivando a coprire quasi l'intera superficie delle riserve, in ricche composizioni di vasi fioriti e volatili con un chiaro rimando alle nature morte seicentesche.
Vista la straordinaria tarsia, anche in legni rari, che riveste questo prezioso oggetto è inevitabile pensare alle meraviglie compiute dai piemontesi P.Piffetti e L.Prinotto, cui lo stesso studioso, in maniera velata, fa cenno.
Base d'asta 18.000 €
LOTTO 280
MAESTRO DELLA DORMITIO DI TERNI.
L'affascinante tavola, appare collocabile nell'ambito in cui opera il misterioso Maestro della Dormitio di Terni, un pittore attivo nell'Umbria meridionale tra il 1370 e il secondo decennio del XV secolo. Il nome di questo maestro deriva dal grande affresco raffigurante la Dormitio Virginis, conservato nella chiesa di San Pietro a Terni. Alla stessa mano sono da riferire, databili entro gli ultimi due decenni del secolo, la Maestà, affrescata nella chiesa di San Gregorio di Spoleto, due scomparti di polittico ora nella Collezione Lambert, infine il Trittico conservato a Genova nella Raccolta Viezzoli.
Base d'asta 35.000 €

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