OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Peter Halley, profeta dell'inquietudine contemporanea: il super lotto dell'asta 956 è lì a ricordarci come la pittura, se davvero tale, non diletta solo lo sguardo, ma agita la mente.
Lotto 100, Small Prison Dyptich, 2002: colori estranianti che definiscono una finta astrazione geometrica.
Non sono rettangoli di colore, sono gabbie! Dentro, ci siamo noi, che guardiamo dall'interno, oltre quelle sbarre.
Sarà perché questa asta arriva a ridosso dell'estate, ma questo lavoro spettacolare di Halley (beato chi se lo aggiudicherà...) invita a esorcizzare la gabbia della nostra vita, cercando una via di fuga.
E non è certo quella indicata, al lotto 268 da Adolfo Borgognoni: un prato carico di quel realismo esistenziale di cui Borgognoni era uno dei profeti.
Forse ci si può affidare a James Brown, che al lotto 26 di quest'asta liberatoria d'inizio estate, invita a un diverso feeling con la natura.
Il ragazzo, dipinto, da par suo, da Xavier Bueno, urla, però, le sue paure, al lotto 164.
Ma c'è una Casa a Sanremo: quella del quadro di Antonio Calderara, del lotto 184 (quanto sono bravi nei paesaggi i giganti dell'astrazione o, forse, sono grandi e basta…)
in cui passare le vacanze, fuori dalle gabbie. Altri mondi da esplorare, fuori dalle gabbie.
Altri mondi, quelli che Piero Gilardi evoca nei suoi tappeti natura: l'asta 956 è una personale dell'artista, dedicata al mare con il capolavoro di un gabbiano che volteggia sulle onde, agitate dal pensiero d'artista.
Fuori dalle gabbie le fantasie "concettuali" di Aldo Mondino e le visioni surreali di Luca Alinari: l'asta 956 riserva sorprese per chi colleziona questi poeti di pittura.
Si viaggia liberi, nell'asta 956 di Meeting Art, nel lavoro informale di Jean Fautrier o negli equilibri instabili dei vortici di Emilio Vedova, ma, alla fine, si torna lì.
Da Peter Halley: in gabbia, tra i colori. E non è poi così male.