OPERE DELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Incanti che incantano nell'asta 958 di Meeting Art, che apre, di fatto, la stagione autunno-inverno delle aggiudicazioni d'arte moderna e contemporanea.

"Sfilano in passerella" opere cariche di suggestioni e di glamour. Già nella prima tornata, al lotto 53, un bel pezzo di Del Pezzo (si dovrà prima o poi fare penitenza con questi giochi di parole…). Lucio Del Pezzo è tutto di riscoprire e ri-capire e questo suo “Mostro di Silver Cranack” lo conferma.

Poco più in là, al lotto 55, sfila un ipnotico Alberto Biasi: le gocce piovono grazie al movimento di uno sguardo stupito. Minimalista, essenziale, rigorosa la carta in rilievo del 1980 di Enrico Castellani. E' la volta della Bestia, immaginata grazie agli intrecci di Emilio Scanavino, sempre del 1980. Scanavino è sempre una grande firma che fa tendenza, anche se il mercato a tratti finge di non saperlo (e l'opera che si sfila al lotto 100 del 1962 è lì a “urlarlo”). Una stella su cuoio: è la griffe d'artista di Gilberto Zorio (in asta un'opera del 1989). In passerella un Penk che non ti aspetti per la sua tavolozza caleidoscopica. Ti aspetti, invece, l'eleganza “griffata” del lavoro di Salvo al lotto 207: il titolo “Ottobre” è, peraltro, una fortunata coincidenza. Un rosso che non stima ma è quello che propone il lavoro di Luigi Mainolfi del 1988, arricchito da applicazioni in terracotta che esaltano la forma dell'opera, slanciandola verso nuovi spazi mentali. Intenso e “autunnale” è, invece, il rosso-cadmio-sangue dell'Hermann Nirsch del 2003 (grande espressività visiva per questo lavoro del 2003). Segnico, criptico, da “indossare” per serate colte è il Riccardo Licata del 1978 (lotto 430). Casual e intellettuale al tempo stesso è , invece, il lavoro di Paul Jenkins del 1963 che chiude la quarta tornata d'asta. La quinta si apre con una “sfilata” monografica di opere del genialoide, concettual-ludico, Matteo Negri. Gli incastri che evocano il gioco dei mattoncini Lego è, invece, un modo per riflettere sugli incastri del proprio Ego. Ci sarà da “divertirsi”.

In passerella, nell'asta 958, anche un “abito pittorico” old style, ed è il quadro di Plinio Nomellini, del lotto 554: una “Bocca d'Arno” che ti rammenta come l'arte non passa mai di moda.

Soprattutto, poi, se si fa poesia, come accade per il “Motivo Dalmata” di Anton Zoran Music che chiude la sfilata 958 nel migliore dei modi.